LE DUE VERITA'
di Luca Buggio da Twelve hungry men di R. Rose

 

 

Dodici giurati si sono ritirati per decidere il destino di una ragazza di sedici anni, accusata dell’omicidio del padre. In caso di verdetto di colpevolezza la condanna sarà alla sedia elettrica. Al voto preliminare, molti giurati sono persuasi che l'imputata sia colpevole; qualcuno invece crede che la vita della giovane valga almeno una discussione. Il dibattito il peso di un pregiudizio che ha radici profonde in questi uomini e queste donne, cittadini "rispettabili" ma umanamente confusi.
C'è chi è conquistato dal valore del dubbio e l’abbraccia nell'istante in cui lo incontra, ma c'è anche chi fatica a separarsi dalle proprie certezze, che spesso sono l'unico punto fermo di un'intera vita. E anche quando la giuria prende una decisione, quella che è davvero la “Verità” rimane sepolta nel cuore dell’unica persona che la conosce per intero, e che non è mai completamente quella che sembra.
 
“Le due verità” nasce dalla riscrittura e dalla reinterpretazione del famoso “la parola ai giurati” di Reginald Rose, portato in scena dagli allievi del laboratorio di recitazione “Proscenio” tenuto dalla Compagnia dei Saltapasti.

Alla presenza in scena dei dodici giurati fa contrasto quella “fuori campo” di due voci femminili, due giovanissime attrici che interpretano l’imputata, in due versioni differenti e con due storie differenti che conducono allo stesso tragico epilogo.
 
Lo spirito del gruppo “Proscenio”, improntato ad affiancare lo studio della tecnica e la messa in scena di spettacoli al piacere di stare insieme sul palco e fuori, ha portato alla scelta di continuare a imparare e a sperimentare, anche costituendo un gruppo in grado di proporsi come compagnia teatrale amatoriale.

 

Sempre in stretta collaborazione con la Compagnia dei Saltapasti: perché quando sulla strada si incontra un amico, è bello continuare a percorrerla l’uno accanto all’altro.