07 MARZO 2014 - H. 21.00

LA STANZA DI VERONICA




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La stanza di Veronica
di Ira Levin
Traduzione : Luigi Lunari
Regia : Maurizio Bagarotti
Durata : 70 minuti
Luci e fonica : Mauro Sabatino
Progetto grafico: Daniela Rosso
La stanza di Veronica, capolavoro dello scrittore e drammaturgo americano Ira Levin, di cui si ricordano anche Rosemary’s baby, portato sullo schermo da Roman Polansky e Trappola mortale, rappresenta una perfetta combinazione tra thriller, analisi psicologica e l’intrigante tema della follia.
Inserito tra le pareti di una ricca casa borghese e sostenuto dalla rassicurante presenza di personaggi insospettabili, si sviluppa un perfetto meccanismo che conduce lo spettatore verso una suspence crescente fino al colpo di scena finale dove il racconto si avvolge su se stesso in una circolarità delirante.
Il lavoro, la cui originalità ed unicità rappresentano un esempio raro per la perfetta combinazione di dramma e tensione che stordiscono e affascinano lo spettatore, ha l’ulteriore pregio, grazie alla scenografia essenziale racchiusa in un unico ambiente, di concentrare tutta l’attenzione sulla drammaturgia.
Grazie alla snellezza dell’impianto scenico il progetto proposto può essere rappresentato in qualsiasi ambiente, ripreso agevolmente con sistemi audiovisivi fino alla possibile fruizione come radiodramma grazie alla potenza evocativa dei dialoghi.
Susan, giovane e disinibita ragazza, viene avvicinata al ristorante mentre si trova in compagnia del giovane Larry, da due anziani signori.
La straordinaria somiglianza con Veronica, la giovane figlia morta di tisi della famiglia presso cui lavorano, li impressiona a tal punto da chiedere a Susan di impersonare per una sera la ragazza per dare un po’ di conforto alla sorella maggiore Cissie, malata di cancro e prossima alla morte.
Susan, inizialmente dubbiosa, finisce per accettare, portando la vicenda su un nuovo piano temporale nel quale ansia e dramma condurranno verso lo sconvolgente finale.